“Non è possibile essere una madre perfetta. Ma ci sono milioni di modi per essere una buona madre.”
(Jill Churchill)
L’intero sviluppo psichico ed emozionale dell’uomo, la formazione del sé e le relazioni con il mondo esterno si costituiscono tutti dal rapporto fondamentale che avviene tra madre-bambino. Nei primi mesi di vita vi è una dipendenza assoluta del bambino dalla madre; quest’ultima dovrà rispondere non solo ai bisogni fisiologici del piccolo ma sostenerlo e contenerlo empaticamente. Gradualmente il bambino abbandonerà questo stato di fusione iniziale che vive esclusivamente con la madre quando e se avrà constatato che la madre è un porto sicuro da cui partire, inizierà a scoprire l’ambiente circostante e pian piano a costruire relazioni con altri significativi in diversi contesti (famiglia, scuola, gruppo dei pari).
Nell’evoluzione del bambino è fondamentale il ruolo di chi si prende cura di lui poiché tale figura di riferimento ha il compito e la responsabilità non solo di rispondere in maniera adeguata ai bisogni che via via si presentano nel corso dello sviluppo ma, soprattutto, di osservare se l’evoluzione avviene in maniera naturale, senza blocchi e senza difficoltà emotive. Questo perché i bambini non sono in grado di comunicare il proprio malessere psicologico attraverso il linguaggio per cui, molto spesso esprimono il proprio disagio con comportamenti o sintomi che dovrebbero rappresentare un campanello di allarme in grado di attivare una richiesta di aiuto precoce.
La necessità di un intervento immediato rispetto alle reali problematicità, parte dal presupposto che la natura del bambino è essenzialmente plastica per cui perfettamente adattabile e modificabile. I disturbi dell’infanzia possono avere conseguenze secondarie negative per lo sviluppo emotivo e cognitivo, per lo sviluppo della personalità e del comportamento sociale che, con un riconoscimento precoce del problema e, con un intervento tempestivo, invece, si potrebbero limitare o evitare.
Il percorso terapeutico nell’infanzia ha inizio, sin dal primo incontro, dall’osservazione diretta del bambino e della sua modalità di relazione con l’ambiente circostante. L’osservazione quindi, rappresenta il punto di partenza per contenere ed eventualmente interpretare il materiale che il piccolo paziente e la sua famiglia portano nell’incontro con il terapeuta. Attraverso un numero prestabilito di colloqui con i genitori ed il bambino lo psicologo apre la possibilità di far luce sui comportamenti sintomatici del bambino, riconoscerli ed inserirli in un quadro clinico preciso. La diagnosi servirà soltanto a programmare l’intervento adatto che miri a superare le difficoltà che la famiglia ed il piccolo stanno attraversando, a fornire strumenti necessari per il superamento di tali difficoltà e a migliorare la qualità di vita rispetto alla specifica patologia presentata.
Lo psicoterapeuta attraverso la parola, il corpo, il gioco, il disegno, la fiaba e l’espressione creativa del bambino darà vita ad una relazione sana e curatrice adeguata ai suoi bisogni e alla sintomatologia specifica. Nel tempo i vissuti legati al disagio perderanno la loro intensità. Allo stesso tempo i genitori, che saranno coinvolti in tutte le fasi del percorso, riusciranno a comprendere meglio il loro bambino, capacità talvolta compromessa in situazioni di forte stress e di preoccupazione.
In generale, la psicologa Dr.ssa Nicoletta Core si occupa di psicoterapia infantile Napoli con il metodo dello psicodramma analitico per tutte le forme di disagio psicologico e in particolare per l’età infantile di:
– comportamenti aggressivi;
– ansia, attacchi di panico;
– disturbi del sonno;
– disturbi dell’alimentazione;
– difficoltà cognitive e di apprendimento;
– difficoltà scolastiche;
– difficoltà sociali e di comunicazione;
– difficoltà relazionali;
-difficoltà emotive;
-etc.